21 Feb Fisioterapia: cosa significa riabilitazione con immagine motoria?
Studi di neurofisiologia cerebrale hanno permesso di vedere con la Risonanza Magnetica Funzionale (fMRI) e con la Tomografia ad Emissione di Positroni (PET) che se si chiede a una persona di fare un movimento reale (muovere il dito indice verso il basso, ad esempio) e di immaginare di farlo (ma senza muovere il dito realmente), si attivano praticamente le stesse aree del cervello. Non si tratta di una immagine visiva, come ad esempio vedersi allo specchio mentre si compie un determinato movimento, ma rievocare delle sensazioni derivanti da un determinato movimento in modo tale da sentire il movimento con tutti i sensi.
In riabilitazione, l’uso della tecnica di immagine motoria, come dimostrato da studi su gruppi di volontari, può aiutare il paziente con patologia ortopedica o con alcune patologie neurologiche, ad aumentare la forza muscolare impiegando movimenti non reali, ma immaginati, nella prima fase di riabilitazione. Dal punto di vista riabilitativo, la letteratura scientifica suggerisce che l’immagine motoria sia uno strumento terapeutico anche per quei malati in cui il movimento reale è impossibile o, per un certo periodo, sconsigliabile.
A chi è utile e come funziona la riabilitazione con immagine motoria?
La possibilità di aumentare, o anche soltanto di mantenere il tono muscolare grazie all’immagine motoria, è utile nei casi in cui il paziente debba mantenere un arto immobilizzato in un gesso o in un tutore per diverso tempo, nei casi di malattia neurologica, esiti di ictus, Parkinson.
Come funziona la riabilitazione con immagine motoria?
Chiudendo gli occhi, guidati da un fisioterapista esperto nella tecnica di riabilitazione con immagine motoria, è possibile ricostruire mentalmente e minuziosamente qualsiasi immagine di movimento di cui la persona abbia fatto esperienza prima di un trauma, di un intervento o di una patologia.
La terapia con immagine motoria prevede che il terapista chieda al paziente di:
- chiudere gli occhi
- evocare un’immagine motoria particolare e corretta facendogliela percepire con un determinato movimento del lato sano
- trasferire le caratteristiche dell’immagine motoria costruita mentalmente anche sul lato malato.
Durante tutta la terapia, il terapista guida il paziente con particolari gesti e con la voce, cercando feedback continui che gli permettano di capire se il paziente è riuscito a costruire efficacemente l’immagine motoria del movimento richiesto.
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BIBLIOGRAFIA TERAPIA IMMAGINE MOTORIA
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