26 Apr Disfagia
La disfagia è il disturbo della deglutizione, ovvero della capacità di far arrivare in modo corretto allo stomaco delle sostanze (alimenti, liquidi, saliva, farmaci, etc.) introdotte dalla bocca.
Nell’adulto e nell’anziano la disfagia è causata da patologie neurologiche (ictus, esiti di trauma cranico o stati di coma, malattia di Parkinson, sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica, demenze, encefalopatie, altro) o muscolari (miastenia, distrofia miotonica, altro) e può essere causata anche da esiti di tumori che interessano il distretto capo-collo o da effetti collaterali di chemio o radioterapie.
Nell’anziano in particolare anche il fisiologico invecchiamento può essere causa di disfagia, in associazione o meno ad altri eventi patologici concomitanti.
Le conseguenze della disfagia possono essere più o meno gravi e vanno dalla malnutrizione e alla disidratazione, fino al rischio di aspirazione tracheo-bronchiale (il cibo o il liquido entrano nelle vie aeree), con conseguenti polmoniti ab ingestis e patologie polmonari croniche, che possono in alcuni casi portare anche alla morte.
I segni di disfagia sono diversi:
• comparsa di tosse durante o dopo la deglutizione di un boccone;
• presenza di voce velata o gorgogliante dopo la deglutizione;
• fuoriuscita di liquidi o di cibo dal naso;
• senso di fastidio o dolore associato alla deglutizione;
• sensazione che parte del cibo resti in gola;
• aumento della salivazione e la permanenza di secrezioni o parti di cibo nella bocca dopo l’atto deglutitorio;
• allungamento del tempo dedicato al pasto e la perdita di peso, senza causa apparente.
L’intervento del logopedista potrà avere diverse finalità:
• valutazione e trattamento specifico del disturbo;
• definizione della consistenza degli alimenti adatta al paziente e insegnamento delle posture corrette;
• indicazione all’uso di coadiuvanti all’alimentazione quali “Acquagel” o “Polvere addensante” .
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